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Via General Cantore 7
Visnà di Vazzola (TV)
cell. 3485142344
Francesco Casagrande (Frank) nasce a Vazzola (TV).
Fin da giovanissimo manifesta una grande passione per l'arte e in particolare per il disegno e la pittura.
Frequenta gli ambienti artistici e culturali del Triveneto, dedicando un'attenzione speciale alla pratica e al perfezionamento di alcune tecniche pittoriche, in primis l'olio.
Inizialmente attratto da soggetti di carattere paesaggistico con accenti surreali, è approdato, grazie ad una ricerca autonoma costante e proficua, a soluzioni astratte e naturalistiche di grande impatto cromatico e formale.
Espone prevalentemente in Italia, ottenendo significativi consensi di critica e di pubblico.
Vive e lavora a Vazzola (TV).
La ricerca pittorica di Francesco Casagrande (Frank) è approdata negli ultimi anni, a soluzioni decisamente nuove e affascinanti.
L'artista ha tralasciato le abituali tematiche naturalistiche e paesaggistiche intrise di echi surreali a favore di composizioni improntate su un'indagine coloristica e formale assolutamente avvincente.
Ci troviamo di fronte a composizioni che ricordano certa pittura antica, di stampo oserei dire fiammingo: Francesco Casagrande (Frank) sembra voler ritagliare e isolare un particolare al fine di reiterarlo in sequenze cromatiche continue, mosse e cadenzate. Nascono così cicli di opere dominate da colori diversi, di impatto visivo forte e magnetico e prive di connotati figurali direttamente riconoscibili. Un ritmo incessante di verdi variegati, ad esempio, occupa la superficie di alcune tavole e suscita immagini molteplici, evoca orizzonti di senso diversificati. Se da un lato il verde fa pensare alle quinte arboree di matrice nordica (come il polittico di Gand di jan van Eyck) o più vicino a noi ai capolavori ("La Tempesta" in primis) dell'indimenticabile Giorgione, dall'altro pare condurci dentro gli intrichi di lussureggianti e roride foreste pluviali o, al contrario, dentro splendidi fondali marini.
Nota critica di Lorena Gava
Talvolta un raggio di luce interrompe l'andamento modulare dei pigmenti e annuncia un cambiamento, quasi una presenza impalpabile e inattesa, dentro l'ordine studiato della struttura. Parliamo di una pittura ricca. succosa. aggettante, densa di materia e di allusioni, mirabile per la perizia tecnica e la regia compositiva. Notevoli poi, risultano le tele, di formato importante. che rimandano ancora, a mio awiso, a particolari ingigantiti e ripetuti. ma questa volta di tessuti preziosi. come broccati di seta. decorati con motivi rinascimentali di area veneziana. Un tripudio di gialli e di rossi aranciati infiamma la superficie, cattura lo sguardo dentro i perimetri di infiorescenze seriche pervase da bagliori dorati intermittenti. L'occhio si perde nei meandri e nelle pieghe del gioco delle forme. un processo inarrestabile di gemme luminose sembra perpetuarsi all'infinito. Vortici e crateri di luce. questi, in aperto contrasto con le atmosfere agitate e fredde del gruppo di opere in cui la coppia blu-
Nota critica di Lorena Gava
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